E’ il macellaio poeta più famoso del Chianti, un connubio di toscanità verace e sensibiltà poetica e una tenace passione per l’arte e la comunicazione. Un uomo che anche grazie a una dote istrionica eccezionale è riuscito a far venire il mondo nella sua Panzano, delizioso borgo che oggi accoglie anche l’arte contemporanea.
“Come dico io, un cocuzzolo in paradiso, e da qui si vede la bellezza e se vedete le sculture di Natalie sono un inno alla bellezza, un inno alla gioia, uno si mette davanti e sente la più bella musica del mondo, pensa ai migliori vini del mondo e magari a un po’ di ciccia buona”, ci racconta entusiasta Dario Cecchini.
Una trentina di grandi sculture in bronzo, inox e acciaio accolgono e racchiudono il paesaggio toscano come quadri. Le opere, raffiguranti un uomo esile, stilizzato, in movimento e quasi sempre racchiuso in forme geometriche, sono disposte in una sorta di ‘percorso emozionale’, cornici perfette per una natura a tratti commovente.
“Ho trovato che qui ci fossero dei rapporti umani fuori dal tempo, rari e quindi era evidente che io dovessi esporre qui. E poi la geometria delle mie opere apre delle finestre su questo paesaggio eccezionale e questa è una ragione per esporre in questo luogo sublime”, spiega Nathalie Decoster, artista francese di fama internazionale.
Le istallazioni di Nathalie trovano un dialogo perfetto anche con la realtà agricola di questo angolo del Chianti, creando la giusta sintesi tra arte, cultura e tradizioni.
“E’ un’iniziativa che porta dell’energia positiva in tutto il nostro territorio di Panzano”- ci tiene a sottolineare Janmario Hero Reina, amministratore dell’Azienda Agricola Biologica Renzo Marinai.
“Panzano rappresenta effettivamente un centro importante a livello mondiale per quello che può essere la produzione del vino – racconta Alessandro Fonseca amministratore della Tenuta Casenuove – e l’avvicinarsi all’arte forse è una fase ulteriore di quella che potrà essere a breve lo sposare ancora di più l’arte del fare il vino con degli artisti, chi vuole esporre e direi poi soprattutto la natura di questo paesaggio che è veramente unico”.
“Noi siamo una forma d’arte – precisa Gian Paolo Motta dell’Azienda La Massa – fare vino è esprimere un’arte, esprimere una personalità e un territorio. Nathalie si è subito compenetrata nella nostra realtà, le opere hanno questa grande capacità, quella di portare ognuno di noi a identificarcisi, è uno scambio umano, indipendentemente dai materiali che possono sembrare molto freddi, tecnici, sono opere che racchiudono un grandissimo calore”.
Un’iniziativa questa che ci invita a visitare Panzano e la sua campagna con occhi diversi, a cogliere quel sottile connubio che lega questo territorio così suggestivo e ricco di estro all’arte contemporanea, nel solco di una tradizione che da sempre lo caratterizza.
La manifestazione è un’iniziativa dell’Associazione no-profit Panzano Arte promossa da Dario Cecchini e curata da Mila Sturm.