E’ il più antico trimestrale d’Italia dedicato alle arti alla storia ed alla scienza, Nuova Antologia nasceva infatti nel 1821 quando Pietro Vieussex e Gino Capponi danno vita alla prima pubblicazione.
“Siamo negli anni del romanticismo, negli anni della preparazione a quella che è il sogno dell’Unità d’Italia” – racconta Cosimo Ceccuti, direttore Nuova Antologia – “nel 1931 la rivista venne drasticamente chiusa dalla censura, e nel 1866 in Firenze Capitale, Protonotari, Ricasoli e Lemonnier, ripresero l’idea e lanciarono questa rivista che dura tutt’oggi con uno scopo diverso: non si trattava di creare una coscienza nazionale ma di risolvere i problemi dell’unificazione d’Italia.”
Presso il Caffè Letterario delle Murate a Firenze, è stata presentata l’ultima edizione, dedicata ai problemi del coronavirus, affrontati sotto il profilo sociale storico e scientifico.
“Pochi sanno che Pietro Vieusseux era un grande appassionato di scienze” – prosegue Ceccuti – “e soprattutto affrontò le epidemie cominciando dal Colera, dando un suggerimento anche oggi attuale: bisogna tenere le distanze, senza farsi terrorizzare. Occorre portare avanti la vita normale, sosteneva Vieusseux, perché queste epidemie ci sono e, più o meno forti, ci saranno sempre, Vieusseux infatti aveva affrontato la Peste e il Colera.” – conclude Ceccuti
Un capitolo scritto dalla Prof. Maria Luisa Brandi, è dedicato al medico scienziato, figura quanto mai importante nel particolare momento storico che stiamo vivendo.
“Nel capitolo che ho scritto per Nuova Antologia parlo di medico e di scienziato” – racconta Maria Luisa Brandi, primario di endocrinologia presso l’Università di Firenze – “argomenti che di solito non sono trattati nella rivista, ma che però nasceva proprio come rivista scientifica. Mi ha fatto molto piacere in questo momento, di sottolineare l’importanza che ha il medico scienziato nel risolvere i problemi quando nessun’altro può risolverli.”
Nuova Antologia è edita da Paglia ed è disponibile nelle migliori librerie.