Come riportato sul sito di Altroconsumo quest’anno l’adeguamento delle pensioni al costo della vita (la perequazione automatica) viene anticipato a ottobre. È quanto stabilito dal Governo Draghi con il decreto Aiuti bis, una misura che mira a sostenere il potere d’acquisto dei pensionati e a contrastare gli effetti dell’inflazione.
La perequazione è quel meccanismo che prevede l’adeguamento automatico delle pensioni in base all’andamento dell’inflazione. In sostanza, perciò, si tratta di una rivalutazione annua che va di pari passo con il costo della vita. La perequazione automatica si attiva a gennaio di ogni anno e viene calcolata prendendo come punto di riferimento l’inflazione dell’anno precedente. Dal momento che nel 2022 il tasso di inflazione è stato particolarmente alto, ci si aspetta che da gennaio 2023 le pensioni subiscano una notevole ulteriore rivalutazione.
Novembre è il mese in cui si “fissa” l’adeguamento che viene calcolato in maniera preventiva a novembre dell’anno precedente. A partire da gennaio dell’anno in corso si applicano gli aggiustamenti relativi all’anno passato, mentre dal gennaio successivo quelli relativi all’anno in corso. Quindi, a novembre del 2022:
- viene stabilito l’adeguamento “provvisorio” del che verrà corrisposto nel 2023;
- viene stabilito l’adeguamento “definitivo” del 2021 che è stato corrisposto da gennaio 2022 (e verrà quindi conguagliato a partire da gennaio 2023).
Quest’anno, in via del tutto eccezionale, si è deciso di anticipare a ottobre 2022 la parte di adeguamento che i pensionati avrebbero iniziato a percepire da gennaio 2023.
Perché allora si è deciso di anticipare l’adeguamento delle pensioni a ottobre? Dal momento che i dati Istat di luglio hanno registrato un’inflazione a giugno pari all’8%, si è pensato di garantire un incremento del 2,2% mensile rispetto a quanto percepito nell’ultimo trimestre 2022. Inoltre bisogna tenere presente che il tasso di inflazione è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi mesi, trainato dai rincari dovuti al conflitto in Ucraina e agli strascichi della pandemia.
L’anticipo dell’adeguamento pensionistico viene riconosciuto in automatico a chi percepisce una pensione mensile lorda entro i 2.692 euro (quindi fino a 35.000 euro l’anno). È bene precisare che questo incremento non viene considerato per l’accesso a tutte quelle prestazioni che prevedono la valutazione del limite reddituale.
Quanto spetterà, in sostanza, a partire da ottobre? L’aumento ammonta al 2,2% del lordo percepito mensilmente, che viene calcolato sommando queste due voci:
- aumento dello 0,2% relativo al “consolidamento” del 2021;
- aumento forfettario del 2% in base all’andamento Istat del 2022.
Ecco qualche esempio di quanto potresti ritrovarti in più sul cedolino, in base alla tua pensione lorda mensile.