Mangiare bene e trascorrere una Domenica d’inverno in buona compagnia riempie il cuore di ognuno di noi, ci fa riscoprire il significato più autentico della parola accoglienza, Frida Kahlo scriveva: “Sai, cielo mio, tu sei come la pioggia ed io, come la terra, ti ricevo e accolgo.” non trovo parole più adeguate.
E’ accaduto alla Fattoria Santo Stefano di Greve in Chianti: Elena, Maria, Chiara, Anna, Bruno, e Agostino Bendinelli mi hanno accolto con un sorriso, e con parole semplici ma chiare mi hanno descritto la storia, gli aneddoti e le tradizioni più vere della loro famiglia e del piccolo borgo di Santo Stefano dove vivono e producono vino e olio di altissima qualità.
Elena mi accompagna in una visita in fattoria, 19 ettari di vigna ai piedi del monte Collegalle, dove il Canaiolo e il Cabernet Sauvignon fanno buona compagnia al Sangiovese, completano il paesaggio 4000 piante di olivo misto Leccino, Frantoio e Moraiolo. Il latifondo, di proprietà della famiglia Bendinelli dal 1961 è circondato da 80 ettari di bosco che in qualche modo, protegge il borgo stesso creando un particolare microclima che restituisce inverni miti ed estati fresche.
In cantina, cuore della fattoria, si trovano le botti e le barrique di affinamento, ma anche tutta la collezione di bottiglie prodotto già dal 1967, oltre a caratelli per il vinsanto ed orci in terracotta per l’olio extravergine di oliva.
La famiglia Bendinelli mi accompagna poi nella zona pranzo, un ambiente davvero unico e pieno di calore, nel salone un grande tavolo riccamente apparecchiato, il camino acceso, e tanti uomini e donne che insieme condividono il piacere del conversare e delle cose buone.
Il pranzo ha inizio con un antipasto composto da un appetitoso crostino in salsa verde, una tipica ricetta chiantigiana, che accompagnano uno squisito prosciutto e salame, ma nono uno qualsiasi, il Mezzone un salume poco conosciuto ma molto pregiato (a Greve lo si trova nella macelleria Ceccatelli). Al maiale, in questo particolarissimo salume, viene aggiunta una percentuale di manzo tagliato in modo grossolano, nell’impasto oltre a sale, pepe e aglio entra anche una buona quantità di vino rosso Chianti Classico.
Il convivio prosegue con due primi piatti realizzati alla perfezione: la Ribollita, caratteristico piatto invernale toscano a base di cavolo nero fagioli e pane toscano, seguita da una generosa porzione di raffinate Lasagne al sugo, preparata con cura e amore da Chiara.
Si perchè, il valore che emerge in assoluto in queste preparazioni, sono le materie prime di eccellente qualità, unite ed una scrupolosa preparazione, antichi saperi tramandati da generazioni.
“Ho imparato a cucinare da mia mamma” – precisa Elena Bendinelli, che racconta anche di aver rinunciato alle tante offerte di lavoro come chef ricevute da oltre oceano. “La mia vita è qui, con la mia famiglia, e nei nostri terreni, che rappresentano da sempre, il nostro valore più grande.”
Per secondo una prelibatezza assoluta: spiedini misti al girarrosto, con alloro e pane (classici toscani) ma anche fegatini di maiale nella rete…una prelibatezza.
Una menzione particolare occorre farla sui vini serviti, la “Gran Selezione 2011” di Fattoria Santo Stefano: Sangiovese e Cabernet Sauvignon, 14,5° frutti scuri e ben marcati, una bella trama tannica e note di tabacco e spezie nere, lascia la bocca fresca e asciutta.
E poi la “Riserva Drugo 2014”, Sangiovese e Merlot, un vino di gran carattere con tannini robusti nonostante l’annata difficile. In bocca sentori di frutto maturo, mora ma soprattutto prugna, il finale è lungo e piacevole.
Un tour nel Chianti non può prescindere da una visita alla Fattoria Santo Stefano a Greve in Chianti, un luogo dove si può degustare vino e olio di fattoria, accompagnati immersi in un luogo e in una storia ricca di tradizioni.