La Strega Buggerona, lo Zampacchione Giallo, la Bolla Gedeona: sono alcuni degli incredibili personaggi protagonisti delle Favole per Irene (Sarnus, pp. 64, euro 7), il coloratissimo libro firmato da Enrico e Filippo Zoi. Enrico Zoi, giornalista e scrittore, ha raccolto nel volume sei storie dedicate alla figlia Irene, classe ’91. “Sono molto curiosa”, racconta oggi Irene, “quando ero bambina volevo sempre sapere qualcosa di più, qualcosa di mai sentito. E il babbo era sempre pronto a inventare nuove fiabe”.
Autore delle illustrazioni è il fratello di Irene, Filippo, giovane adulto rientrante nello spettro autistico dalle grandi doti artistiche. Nato nel 1996, ha già all’attivo alcune mostre personali e collettive, tra cui la recente rassegna internazionale L’arte risveglia l’anima.
“Enrico”, spiega Patrizio Batistini, presidente associazione ASA “riesce con maestria a far irrompere il ‘fantastico’ nel quotidiano, creando attesa, stupore e senso di meraviglia. I disegni di Filippo si impongono e colpiscono per l’essenzialità e per la generosità dei colori. Ho fatto leggere le fiabe ai miei figli e ne sono rimasti letteralmente conquistati!”.
“Amerò per sempre i ‘ bambini nella luna’ – dice l’assessora Sabrina Merenda -, nati per mettere ogni uomo davanti a esigenze di creare codici di accesso diversi, chiavi di lettura svariate, in grado di rompere silenzi infiniti o placare urla terribili. In fondo sono solo lo specchio dei nostri istinti primitivi o del nostro immobilismo materiale, con la differenza che qualcosa di percettibile vibra in loro, simile ad un’anima chiusa in un barattolo, che tentenna appena sollevi il tappo. Sta a noi non farla volare ma trattenerla nel limite del possibile. Allora ombre, disegni, pitture si presenteranno come quei risultati inaspettati che una cultura ovvia non può creare. Ecco che questo autore illustra imprevedibilmente ciò che un occhio consueto non può vedere. Intanto Irene fa della Cultura e della consona parola un mondo di curiosi enigmi da risolvere e racconti da capire. Le favole servono a questo, ad unire due mondi apparentemente lontani, ma figli della stessa luna”.