La ‘Maddalena penitente’ del grande pittore romantico ottocentesco Giuseppe Bezzuoli, tra le opere protagoniste della grande mostra dedicata nei mesi scorsi dalle Gallerie degli Uffizi in Palazzo Pitti al grande artista fiorentino, torna nella sua sede abituale a Portoferraio nell’Isola d’Elba.
Nella Pinacoteca Foresiana, all’interno degli spazi della storica ex Caserma De Laugier, ci sarà infatti da domani fino al 2 novembre, nell’ambito del progetto Uffizi Diffusi, una nuova esposizione su Bezzuoli.
Ne saranno parte, oltre alla bellissima Maddalena, i suoi capolavori più iconici, come Eva tentata dal serpente, il Ripudio di Agar, commovente reinterpretazione del celebre personaggio biblico; il vivace ritratto dell’amico e scultore Vincenzo Consani e l’Autoritratto, datato 1852, di un Bezzuoli ormai anziano.
Non è un caso che sia proprio la storica ex caserma De Laugier ad ospitare alcune tra le opere principali del pittore toscano, tra i massimi esponenti del romanticismo. Bezzuoli era infatti legato personalmente alla Pinacoteca di Portoferraio, in quanto in ottimi rapporti d’amicizia con Alessandro Foresi, zio di Mario Foresi, il fondatore della pinacoteca stessa. Medico e grande estimatore dell’artista toscano, del quale scrisse anche una biografia, Alessandro Foresi possedeva numerosi dipinti dell’amico, ancora oggi presenti parte della collezione elbana. Tra i tanti in mostra, quelli di Maria Guariello Foresi, madre di Alessandro, e della contessa Beclemicheff: una importante testimonianza, quest’ultima, della fama raggiunta da Bezzuoli anche presso la committenza straniera. Foresi ebbe modo di conoscere l’artista nel 1843, quando accompagnò la madre nello studio dell’illustre pittore per farle fare il ritratto. E fu proprio con il medico che l’artista visitò l’Elba nel giugno del 1847: aveva deciso di rifugiarsi nell’isola, timoroso dei disordini legati alle insurrezioni antiaustriache in quel momento in corso a Firenze. Oltre che amico, Bezzuoli divenne anche paziente di Foresi: soffriva infatti di molti acciacchi dovuti all’età e al vizio di fumare sigari. Così tanti sigari, che, stando al racconto del medico, fu proprio questo a portarlo alla morte, oltre alla sua passione sfrenata per le donne, che continuò a coltivare anche da anziano, incurante dei limiti del suo fisico già minato da vari malanni.
Il direttore Eike Schmidt – “Dopo il successo della mostra dell’anno scorso su Napoleone all’Elba, che ha segnato la partenza del progetto Uffizi diffusi, questo secondo ‘capitolo’ ne è la continuazione anche storica. Si può dire che Bezzuoli, grandissimo artista dell’Ottocento romantico, sia stato appena riscoperto: e la sua figura costituisce inoltre una sorta di ponte tra Firenze, sua città d’origine, e l’Isola d’Elba, dove nel giugno del 1847 si recò in visita al suo amico Alessandro Foresi”.
Il sindaco di Portoferraio Angelo Zini – “Il 2022 è il secondo anno di collaborazione con gli Uffizi: per noi, per la città di Portoferraio e per l’intera Isola d’Elba questo è grande motivo di orgoglio e prestigio. La collaborazione con le Gallerie sta diventando un fatto stabile, e stiamo lavorando per un futuro di rapporti ancora più stabili, non solo con mostre temporanee, come questa su Giuseppe Bezzuoli, da ripetere tutti gli anni, ma dedicando magari una parte della Caserma de Laugier, che potremo attrezzare ad hoc, ad una presenza definitiva degli Uffizi”.