Beffa nel recupero quando Cuadrado sterza in area su Biraghi e trafigge Terracciano sul suo palo. Fino ad allora il portiere viola, nonostante un errore su un rinvio in avvio di gara, era stato protagonista in positivo. Dal 15’, infatti, gioca con un occhio rosso per la manata di De Ligt. Si asciuga costantemente l’occhio destro che lacrima ma, con il trentottenne terzo portiere Antonio Rosati in panchina, rimane a lui affidata la porta viola di fronte agli attacchi di Chiesa, Dybala, Morata e compagnia bianconera. “Non ci vedo”, dice ad Italiano, ma resta in campo, in qualche modo sostenuto dal collirio. Poco dopo la mezz’ora esce sui piedi di Morata dimostrando di esserci. Non compie interventi prodigiosi, però la porta rimane inviolata. Grazie anche alla traversa sul tiro di Chiesa a un quarto d’ora dalla fine. E alla sua respinta a pugni chiusi a cinque minuti dalla fine sul tiro del solito Chiesa, sbucato da nulla, coperto dalle maglie di compagni e avversari. Reattivo, Terracciano, fino al tiro di Cuadrado “sporcato” da Biraghi.
Quanto alla terna arbitrale, non è una novità. È la previsione più facile. La scommessa già vinta. Non interessano neppure i nomi, giocando allo Juventus Stadium (anche lontano da lì) nel campionato italiano la terna arbitrale di turno subisce nei confronti della cosiddetta vecchia signora la cosiddetta sudditanza psicologica. Chiamiamola così. Al 15’ la carica al portiere di De Ligt viene ignorata dall’arbitro. Allo scadere del primo tempo il tocco di mano in area di Danilo (che avrebbe provocato anche la doppia ammonizione quindi l’espulsione del brasiliano) fa sperare i viola nel rigore, ma le squadre vengono mandate negli spogliatoi nonostante il ricorso al Var. Il cartellino rosso (per il secondo giallo) va invece a Milenkovic al 73’ per un intervento su Chiesa.
Foto: ACF Fiorentina Facebook Page