Il Teatro della Toscana ha dato il via alla stagione 2022/2023 del Teatro della Pergola confermando la sua volontà di operare sui principi di un Teatro d’Arte orientato ai giovani, con un’attenzione costante all’Europa, avendo nella Lingua Italiana la materia prima del suo agire, intorno ai temi condivisi con il Théâtre de la Ville di Parigi, nel quadro del sempre più solido partenariato incentrato su Arti e Scienze, Arte e Salute, Cultura e Ambiente, Educazione e Formazione, Pari opportunità e Identità di genere.
La nuova stagione, che ha avuto inizio, segna un decisivo ritorno alla normalità e crea ponti tra le discipline, i Paesi e le generazioni, in relazione con tutte le arti, la poesia, il potere dell’immaginazione, tenendo sempre come riferimento il lascito pedagogico e culturale di Orazio Costa, la cui metodologia è costantemente attuata e divulgata attraverso il CAE – Centro di Avviamento all’Espressione, da lui fondato nel 1979 alla Pergola, punto di riferimento del percorso definito con il manifesto Per un Nuovo Teatro, vero e proprio motore culturale delle attività del Teatro della Toscana.
Sono 19 gli spettacoli che si susseguiranno in Sala Grande, più altri 6 quelli fuori abbonamento in Saloncino ‘Paolo Poli’, che hanno già cominciato ad animare la platea affezionata fiorentina.
In Sala Grande si è partiti con “L’interpretazione dei sogni” di Stefano Massini. Cinque anni dopo la versione teatrale realizzata a Milano al Teatro Strehler, Stefano Massini ha ripreso in mano il suo ultradecennale lavoro su L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, a cui ha dedicato anche il romanzo di successo L’interpretatore di sogni, edito da Mondadori e già tradotto in più lingue.
Prima ancora anche diversi spettacoli fuori abbonamento sono andati in scena sin dallo scorso ottobre come detto nel Saloncino “Paolo Poli”.
In questi giorni, dal 27 dicembre fino al 5 gennaio, sta andando in scena invece un altro classico del teatro, “Uomo e Galantuomo” di Eduardo De Filippo diretto da Armando Pugliese con protagonisti Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux.
In questa opera si narra la storia di una compagnia di guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Intrecci amorosi si mescolano alla finta pazzia, unica via per evitare duelli e galera.
Una commedia in cui si ritrovano temi cari a Eduardo: la grande lotta tra la faticosa miseria dei meno abbienti e la frivola ricchezza di chi può giocare con la vita delle persone; il perbenismo di nobili e borghesi e tanti altri filoni ricorrenti nelle opere di De Filippo.