La svolta della gara al 43’ quando Vlahovic dal dischetto spiazza Provedel. Stavolta il giovane centravanti serbo “se la sente” così, a differenza di quanto accaduto contro il Cagliari, non lascia il compito di battere il rigore al capitano Biraghi ma va lui a fare centro portando in vantaggio la Fiorentina. Il penalty viene assegnato su indicazione del Var che nota il tocco di mano di Gyasi (poi ammonito) in area di rigore ad anticipare il colpo di testa di Milenkovic. Subito dopo Vlahovic scarica un altro tiro in porta ed è decisivo l’intervento di Provedel ad evitare il raddoppio.
Fino ad allora era stata una Fiorentina senza idee, con Castrovilli lontano dalla migliore condizione, e inoffensiva dato che palle giocabili a Vlahovic non ne arrivano, se non una conclusa debolmente. Al 39’ da fuori area, però, proprio una sua sciabolata aveva costretto all’intervento il portiere.
Al 62’ il raddoppio di Vlahovic. Odriozola scambia con Saponara che lo serve di tacco, il successivo assist dello spagnolo per il serbo esalta la freddezza del centravanti che sigla il 2 a 0. A proposito di Saponara, è l’unico ad avere un’accelerazione, un cambio di passo; proprio da una delle sue azioni era scaturita al 35’ l’occasione più pericolosa per la Fiorentina fino a quel momento con il tiro di Sottil respinto da Provedel.
Al 73’ la tripletta di Vlahovic, stavolta su passaggio di Callejon finalmente utile alla causa.
La Fiorentina quindi vince, aggrappandosi al suo giovane centravanti che non avrà un futuro a Firenze ma rappresenta indubbiamente il presente calcisticamente più rilevante. Con la speranza che non si faccia male o abbia un raffreddore perché, nel caso di una sua eventuale assenza forzata, chi giocherebbe al suo posto se, con Kokorin costantemente non utilizzabile, in panchina come centravanti c’è solo il Primavera classe 2003 Egharevba?
Foto: ACF Fiorentina Facebook Page